Per riassumere operativamente il flusso di lavoro che ha portato alla realizzazione di Geonauti, è possibile immaginare questo schema diacronico (tra parentesi sono indicati i programmi da utilizzare):

• ideazione dello schema della storia e dei macro-contenuti da veicolare, con eventuale suddivisione dei compiti all’interno del gruppo di lavoro (Diagrams.net per flusso logico e diagrammi di flusso);

• scelta delle immagini, stesura dei testi dei balloon e dei commenti. Il testo può essere predisposto in qualsiasi editor testuale, ma può essere utile inserirlo direttamente in Comic Life per evitare un ulteriore passaggio di riversamento; le immagini possono essere inserite temporaneamente come segnaposto, in attesa della cartoonizzazione (che può essere realizzata in modalità batch con Prima Cartoonizer One);

• se si vogliono introdurre delle diramazioni di approfondimento tramite QR-codes, è necessario predisporre nel sito web di “atterraggio” le relative pagine, poiché occorre disporre da subito degli indirizzi html per poterli trasformare in QR-codes che, come semplici immagini, saranno inclusi nella narrazione. Affinché sia possibile tracciare le connessioni, disporre delle statistiche di consultazione e trarne i necessari feedback, al momento del varo del fumetto è necessario avere attivo nel sito web un sistema di rilevazione delle statistiche dei visitatori (ad esempio Google Analytics);

• se si vogliono realizzare degli “effetti wow!”, è necessario estrarre dai relativi video (mediante screenshot o Da Vinci Resolve) i frame da utilizzare nelle vignette come immagini statiche, e cartoonizzare anche i video (Vcartoonizer; questo step può richiedere anche diverse ore di elaborazione per pochi secondi di video), che saranno poi inseriti in fase di montaggio esattamente in sovrapposizione delle immagini;

• realizzazione degli audio (rispetto a Geonauti può essere utile variare maggiormente la parte vocale rispetto al testo che compare nelle vignette), che saranno necessari per calibrare i tempi dei movimenti di camera;

• montaggio del video e dell’audio (Da Vinci Resolve), con attenzione a realizzare movimenti di camera tali da consentire a chi fruisce del video la lettura dei contenuti delle singole vignette ed, eventualmente, la focalizzazione dell’attenzione su specifici dettagli; la sperimentazione ha mostrato che, per fornire una sensazione di dinamicità, sono preferibili piccoli e lenti movimenti anziché fulminei spostamenti di posizione o di zoom.

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